5 settembre 2024. Si torna a casa, a Rivolto, presso il 2° Stormo.

Una data che i piloti e tutto il personale del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico ricorderanno per tutta la vita. Segna infatti il rientro della P.A.N. dopo aver concluso negli Stati Uniti e in Canada uno storico ed attesissimo tour: il  NAT (North America Tour).

Un successo annunciato ma non scontato che ha unito sotto il tricolore più lungo del mondo tutti gli italiani in patria e all’estero. Sono stati mesi impegnativi con attività di volo e non che ha tenuto quotidianamente impegnato tutto il personale che hanno preso parte a questo magnifico ritorno oltreoceano della Pattuglia  Acrobatica Nazionale. Nei contenuti pubblicati sui social abbiamo apprezzato la felicità, la commozione, l’orgoglio e più in generale l’ammirazione che tutti, indistintamente e universalmente riconoscono alla nostra Aeronautica Militare attraverso la dimostrazione e le abilità che caratterizzano la nostra formazione e del supporto che altri reparti come la 46ma Brigata Aerea di Pisa, hanno assicurato per la logistica.

Un compito importante quello affidato al 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, che dal Quebec a Rhode Island ha confermato di saper rappresentare al meglio nel proprio ruolo, l’eccellenza che molti ci invidiano nel mondo. E’ arrivato puntuale anche il commento del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. di Squadra Aerea Luca Goretti che ha definito il NAT appena concluso “…una grande impresa collettiva, di squadra, uno sforzo innanzitutto organizzativo che ha visto diversi assetti e reparti operativi e logistici dell’Aeronautica Militare lavorare con impegno e passione. “.

Al di là del prestigio nazionale la partecipazione alle varie tappe del programma acrobatico negli USA e in Canada ha avuto anche un’importanza nel contesto della Alleanza Atlantica, come sottolineato nelle dichiarazioni rilasciate dal Capo di Stato Maggiore, rafforzando il ruolo che ovviamente in questa occasione la Difesa tutta, esercita in questo ambito.

Tantissimi  i luoghi sorvolati, teatro e sfondo allo stesso tempo, dei numerosi Airshow.

Altrettanti gli italoamericani e non solo che col consueto naso all’insù hanno apprezzato i nostri ragazzi.

Non sono mancati i momenti allegri anche a terra oltre agli incontri istituzionali, che hanno trasformato buona parte dei piloti in band, intonando anche in un’occasione presso un locale italoamericano, un “Nel blu dipinto di blu” del grande Domenico Modugno.

Le cascate del Niagara, come pure il Grand Canyon e la Monument Valley ,per citare solo alcuni dei luoghi più famosi, dove le Frecce Tricolori sono state ammirate, hanno regalato immagini suggestive, uniche, che rimarranno impresse in tutti gli appassionati e gli italiani in genere, che si riconoscono nei valori e nel prestigio della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Emozioni uniche, entrate già nella storia grazie alla continua ricerca della perfezione che caratterizza la formazione.

Un grazie ai nostri ragazzi che sono la punta dell’Iceberg di una macchina molto più complessa: la nortra Aeronautica Militare, costituita da uomini e donne di cui non conosciamo spesso le identità, i meriti e lo spirito di sacrificio che ad ogni livello agiscono con dedizione, abnegazione, passione e professionalità, pur non essendo per ovvie ragioni popolari quanto i nostri piloti, loro colleghi della P.A.N..

Per questo un grazie va sempre riconosciuto a tutta la Forza Armata Azzurra che le Frecce Tricolori rappresentano in sintesi.

Foto Credits: Aeronautica Militare

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